Funghi
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sabato 28 luglio 2012 |
Altra scheda di un fungo non frequente trovato su sterco equino, grazie all'amico Marino Zugna del Forum AMB di Muggia
Pholiotina coprophila (Kühner) Singer, Acta Inst. bot. Komarov. Acad. Sci., Pl. Crypt, ser. 2 6: 434 (1950)
Basionimo: Galera coprophila Kühner, Botaniste 17: 169 (1926)
Sinonimi: Galera coprophila Kühner, Botaniste 17: 169 (1926)
Sistematica: Bolbitiaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Diagnosi originale
Kühner R., 1926. Le Botaniste 17: 169, s.n. Galera coprophila.
Chapeau atteignant jusqu’à 3 cm. hémisphérique ou
campanulé, hémisphérique obtus, opaque, crème ocre ou ocre clair, un peu
lubrifié, en temps pluvieux. Chair molle à odeur faible. Lames peu
serrées (18 grandes lames avec 7 lamellules dont les extérieurs sont
très petites) ocre fauve, assez larges, ascendantes adnées. Stipe (3-4
cm. x 2-2,5 mm.) subégal à base ± renflée ou bulbeuse, entiérement
blanc, rayé, sillonné, et villeux pruineux sur une grande longueur, mou
et fistuleux. Spore jaune doré, s. l. ellipsoïde 13 x 7 µ avec pore.
Basides tétrasporiques. Poils d’arête atypiques, à base ventrue, à
sommet atténué piliforme (non capité!). Revêtement piléique hyméniforme
avec des poils saillants gélifiés en temps humide. Assez fréquent en
Savoie sur les crottins de mulet et les bouses de vache dans les
pâturages, etc.
Descrizione macroscopica della raccolta
Pileo 15-30 mm, all’inizio emisferico,
quindi campanulato-convesso priva di umbone, quasi mai completamente
disteso, porzione periferica non striata, orlo intero, mai ornato da
residui velari appendicolati ma alle volte con cuticola leggermente
debordante. Cuticola liscia e finemente vellutata “lente”, alle volte
finemente screpolata con il tempo secco, viscosetta con l’umido, appena
igrofana. In gioventù tendenzialmente di colore ocra chiaro, con l’età
tendente color cuoio o ocra-grigiastro, leggermente più scura a zone con
l’umidità.
Lamelle adnate, adnate, mediamente rade,
inframezzate da lamellule di diversa lunghezza, all’inizio ocracee, poi
brunicce, infine rugginose, filo lamellare finemente crenulato,
concolore o appena più chiaro delle facce.
Stipite 30-60 x 1-3 mm, cilindrico, ricurvo
in basso, rastremato all’apice e leggermente allargato alla base.
Longitudinalmente striato, finemente pruinoso nella porzione apicale,
finemente pubescente nella porzione basale.
Carne esigua, bruniccia. Odore e Sapore non testati.
Descrizione microscopica della raccolta
Spore (10,4) 11,7-13,7 (14,9) x (6,2) 6,8-7,7 (8,1) µm, in media 12,94 x 7,34 µm; Q. = (1,5) 1,6-1,8 (2,0); Q.m.= 1,77; Vol. = (211) 293-429 (487); Vol.m.=
367 µm³; in proiezione frontale largamente ellittiche, in proiezione
laterale ellissoidi con porzione adassiale leggermente appiattita. Di
colore rugginoso se osservate in KOH 5%, giallo-ocraceo in H2O. Lisce,
con parete spessa 0,5-1,0 µm, poro germinativo con diametro di 0,9-1,5
µm, ben visibile, centrale, appendice ilifera piccola e non molto
evidente.
Basidi 21,1-26,5 x 9,8-12,8 µm, in media 23,5 x 10,9 µm, Q.m. = 2,1; Vol.m.= 1497 µm3, clavati, per la stragrande maggioranza tetrasporici, molto raramente bisporici.
Subimenio costituito da ife sottili aventi per diametro 2,3-5,0 µm, ialine e finemente incrostate.
Trama lamellare formato da corte ife inflate con diametro 7,5-23,5 µm, ialine e finemente incrostate.
Cheilocistidi polimorfi 23,4-47,3 x
8,6-14,2 x 3,6-7,3 µm, in media 31,8 x 10,5 x 5,3 µm, di tipologia
lageniforme o sublageniforme, a base larga, collo cilindrico e apice da
subcapitulato a rastremato, molto spesso con escrescenze e protuberanze
digitiformi, più o meno flessuosi, ialini, in alcuni casi con leggera
granulazione, tappezzanti il filo lamellare. Filo lamellare sterile.
Pleurocistidi non osservati
Pileipellis di tipo imeniderma, formata da cellule misuranti 20,9-44,7 x 12,0-29,7 µm, in media 32,1 x 21,5 µm, Q.m. = 1,52; Vol.m.= 8779 µm3, di tipologia clavata o sferopeduncolata, ialine.
Pileocistidi 34,9-138,3 x 10,3-17,9 x
2,7-6,0 µm, in media 96,2 x 13,5 x 4,6 µm, sublageniformi, subulati,
flessuosi, abbondantissimi. Trombopleurogene non osservate.
Caulopellis di tipo cutis, composta da ife
cilindriche, settate, con diametro 4,1-7,3 µm, ialine, finemente
incrostate. Trombopleurogene non osservate.
Caulocistidi 44,7-114,4 x 11,4-22,7 x
3,1-9,7 µm, in media 70,1 x 15,0 x 6,1 µm, di tipologia lageniforme o
sublageniforme con base larga, collo da più o meno cilindrico a
rastremato e apice da subcapitulato ad attenuato, piuttosto flessuosi,
disposti in folti mazzetti su buona parte dello stipite.
Giunti a fibbia presenti ma di difficile individuazione.
Dati relativi alla raccolta
N. scheda: 4849. Data di ritrovamento: 27/05/2012. Località: Prati
Cantieri di Pizzo Intermesoli. Comune: Pietracamela. Coordinate
geografiche: 42°30'0.20"N 13°31'25.65"E. Altezza slm: 1400. Habitat: Su
sterco equino (Equus caballus). Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo
B.
Data inserimento: 18/07/2012
Materiali e Metodi
Lo studio è stato compiuto materiale secco, reidratato con KOH 5%, NH4OH 6%, secondo necessità.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O;
ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 6% per meglio
evidenziare le differenti tipologie cellulari. Le misure microscopiche
sono state eseguite con il software di calcolo Mycométre gentilmente
fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr.
Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione
laterale, prelevate da zone non imeniali, scartando spore ancora
evidentemente immature, per le rimanenti tipologie cellulari si sono
eseguite un minimo di venti misure a tipologia. Per la terminologia
riguardante la tipologia delle caratteristiche macro e microscopiche, si
fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica
1- Chapter 8; Glossary). Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata
e gli Autori delle specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto
riferimento all'Index Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo
valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare. Le foto concernenti
la microscopia, sono state eseguite con l'ausilio di una fotocamera
Reflex EOS 50D, posto sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità.
Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Osservazioni
All’interno del Genere, questo taxon si fa
riconoscere macroscopicamente per l’habitat strettamente fimicolo i suoi
colori decisamente chiari e l’assenza di velo. Microscopicamente sono
di valido aiuto per una corretta determinazione, i cheilocistidi
lageniformi, molto volentieri capitatulati e con escrescenze
digitiformi, le spore grandi, con poro germinativo distintamente
evidente e rugginose in KOH.
Per la somma delle caratteristiche sopra elencate P. coprophila trova posto nella Sezione Piliferae Hauskn. & Krisai 2007, Serie Coprophila Hauskn. & Krisai 2007, al momento, unica entità e typus della Serie Coprophila.
Delle altre Pholiotina fimicole, a livello Europeo si conosce P. mairei var. stercorea Tkalčec, Mešić & Hauskn. 2009,
sistemata nella Sezione Pilifere, Serie Mairei, la quale possiede spore piccole, in media (5,7-6,9 x 3.5-4,1 µm) e cheilocistidi lanceolati.
P. veregregia Contu 1997, raccolta in Sardegna su sterco bovino, attualmente è considerata (Hauskn. 2009), un sinonimo di C. coprophila.
A livello mondiale per il North America si conosce P. fimicola (Watling) Enderle 1997, sistemata nella Sezione Pholiotina, Serie Vexans,
specie con velo anuliforme sempre presente o sotto forma di anello o di
lembi appendicolati al margine del pileo e spore piccole (7-9 x 4,5-6 x
4-5,5 µm).
Sempre per il North America si conosce P. stercoraria (Watling) Enderle 1997, e per l’Asia-Oceania P. indica K.A. Thomas, Hauskn. & Manim. 2001, entrambe inserite nella Sezione Pholiotina, Serie Teneroides, ambedue con caratteristiche macro e microscopiche simili a quelle di P. fimicola.
Bibliografia
Arnolds - 2006: Flora Agaricina Neerlandica n° 6
Bon M. - 1992: D. Myc. TOME XXI, Cle monografique des speces GALERO - NAUCURIOIDES
Breitenbach J. & F. Kränzlin - 1995: Champignons de Suisse Tome 4
Consiglio G. - 1999: Contributo alla conoscenza dei macromiceti dell’ Emilia-Romagna. XV. Famiglia Bolbitiaceae. Boll. Gr. Micol. Bresadola-Nuova Ser. 42 (2): 67-77.
Consiglio G. - 1999: Funghi interessanti dell’Emilia-Romagna. Terzo contributo. Micol. Veg. Medit. 14 (2): 97-113.
Contu M. - 1997: Studi sulle Bolbitiaceae della Sardegna. 1 – Tre nuove specie nei generi Agrocybe e Pholiotina. Cryptogamie, Mycol. 18 (4): 349-353.
Doveri F. - 2004: Funghi fimicoli Italici. A.M.B. Fondazione Centro Studi Micologici.
Hausknecht A. - 2009: Fungi Europaei. Conocybe & Pholiotina. Edizioni Candusso 2009
Index Fungorum: http://www.indexfung...Names/Names.asp
Meusers M. - 1996: Clè de Espécies européennes des genres Conocybe et Pholiotina
Noordeloos M.E., Kuyper Th.W., & Vellinga E.C. (eds) – 2005 : Flora Agaricina Neerlandica 6. Coprinaceae, Bolbiticeae. Rotterdam: Balkema. 227 pp.
 Pholiotina coprophila
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Le notizie
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martedì 24 luglio 2012 |
Ci sono stati danni per la pioggia, smottamenti, allagamenti, perdita di giornate lavorative, ecc.ecc.....ma per noi appassionati micofili sono state proprio delle belle giornate.
La speranza e l'ottimismo si sono impadroniti della nostra voglia di uscire per cercare, cercare i nostri amati funghi.
Adesso cominciamo a contare i giorni, 7, forse 10, oppure 12, pensiamo dove andare, tra i faggi in alto a caccia di edulis oppure sotto quercia o castagno a cercar ovoli, insomma non vediamo l'ora che il tempo maturi...ed allora buone passeggiate e raccolti a tutti, sono sicuro che qualcosa accadrà
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Le notizie
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giovedì 19 luglio 2012 |
Ciao a tutti,
ieri giretto nei secchi boschi del Ceppo, un disastro, tutti aspettano la prodigiosa acqua, senza i rubinetti si stanno seccando e la vita si sta fermando ed allora accolgo con un enorme ringraziamento l'invio di una foto con grandissimo augurio, rivolto a tutti, di un raccolto di un amico di Giulianova, grande fungaiolo, che aspetta con ansia un Settembre finalmente ricco come lo era qualche tempo fa.
Grazie e saluti a tutti
bruno
 Qualche Settembre fa
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Funghi
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martedì 17 luglio 2012 |
Altra scheda redatta dal Sig. Marino Zugna del Forum AMB di Muggia
Coprinellus bipellis (Romagn.) P. Roux, Guy García & Borgarino, in Roux, Mille et Un Champignons: 13 (2006)
Basionimo: Coprinus bipellis Romagn., Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 92: 198 (1976)
Sinonimi: Coprinus bipellis Romagn., Bull. trimest. Soc. mycol. Fr. 92: 198 (1976)
Posizione sistematica: Psathyrellaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Original description: Coprinus bipellis Romagnesi, H. 1976. Espèces rares de macromycètes 1. In Bull. Soc. myc. Fr. 92: 199.
Diagnose Latine. - A C. radiante differt velo eximie cohaerenti,
semimembranaceo, comparate crasso, sericeo, pallido, totam superficiem
pilei occultante, fibrillis rufis insuper vestito. Stipite bulboso,
albo, pruinoso. Sporis subopacis, 8.5-10.5 x 4.5-5.2 µm, anguste
ellipsoideis, interdum paulum phaseoliformibus, poro manifestissimo.
Basidiis 4-sporis. Cystidiis globosis vel ellipsoideis, ad 115 x 60 µm. -
Loco ambusto, Luzarches (V.-d'O.). Typus: no. 5, 10 mai 1946.
Quadro macroscopico della raccolta
La raccolta si riferisce ad un gruppetto di otto esemplari, in
diversi stadi di crescita. Basidiomi piuttosto tozzi nonostante le
piccole dimensioni; di forma coprinoide, con carne esigua nel pileo e
abbastanza consistente nello stipite.
Velo membranoso, di colore giallo-ocra-arancio.
Abbondantissimo. Nei giovani esemplari a ricoprire l'intero basidioma.
Presto fratturato a livello della porzione basale, dove, buona parte
rimane a formare la pseudo volva, mentre la parte superiore rimane
aderente alla superficie pileica sotto forma di placche membranacee, più
o meno ampie e di lembi appendicolati al margine.
Pileo alto 10-30 mm, largo 10-20 mm, all'inizio emisferico,
presto ovoide, velocemente campanulato, infine disteso con o senza basso
umbone ottuso. Superficie pileica fortemente plissettata per gran parte
del raggio fuori che al disco; di colore uniformemente ocraceo, più
intenso al disco.
Lamelle libere,
ventricose, molto fitte, intercalate da lamellule. All'inizio di colore
bianco, presto rosate, quindi rosa-grigiastre, ed infine nere; filo
lamellare, all'inizio concolore, appena più chiaro in corso di
maturazione.
Stipite 30-70
x 3-5 (10) mm, diritto, ristretto in alto, via via più largo verso il
basso, terminante in un piccolo bulbo rivestito da una fitta peluria
feltrosa, a formare una pseudo volva, quasi membranosa, di colore
giallo-ocra-arancio, avvolgente il bulbo e la porzione basale dello
stipite. Finemente pruinoso in gran parte della superfice, più o meno
liscio verso il basso. Completamente di colore bianco candido,
accidentalmente macchiato di bruno in basso.
Carne
scarsa e ocracea nel pileo, bianca e piuttosto consistente nello
stipite lentamente deliquescente. Insapore nel exsiccatum. Odore non
testato.
Quadro microscopico della raccolta
Spore ellissoidali
in proiezione laterale (7,6) 8,2-9,2 (9,8) x (4,6) 4,8-5,4 (5,6) µm, in
media 8,78 x 5,12 µm; Q. = (1,5) 1,6-1,8 (1,9), Q.m.= 1,76; Vol. (94)
103-140 (152) µm³, Vol.m.= 121 µm³; ovoidi in proiezione frontale,
ellissoidi in proiezione laterale, con apice evidentemente tronco e poro
germinativo centrale, in qualche caso leggermente eccentrico, con
diametro di 1,2-2,2 µm, in media 1,80 µm; base da arrotondata a più o
meno conica, apicolo poco visibile, ialino, parete spessa 0,5-0,8 µm, in
media 0,72 µm, al microscopio ottico di colore marrone-rossastro, nere
nella polvere sporale.
Basidi (16) 17-25 (26) x (6) 7-8 (9) µm, in media 21,4 x 7,5
µm; Q.m.= 2,87; Vol.m.= 636 µm³, tetrasporici, in massima parte clavato-
pedicellati senza restringimento mediano, più raramente semplicemente
clavati. Contornati da 4-5 pseudoparafisi di forma sferopeduncolata.
Cheilocistidi (23)
32-55 (64) x (25) 27-46 (48) µm, in media 44,8 x 36,9 µm, Q.m.= 1,23;
Vol.m.= 34194 µm³; numerosi in massima parte da globosi o subglobosi,
spesso attaccati ad un ifa più o meno lunga, più raramente subutriformi
con breve pedicello ma privi di ifa, per buona parte (soprattutto quelli
globosi), immersi nell'imenio. Filo lamellare (probabilmente
eteromorfo?), in quanto abbiamo notato numerose zone dove i
cheilocistidi erano molto addensati e profondamente insinuati
nell'imenio ed altre dove essi erano radi e frammisti a basidi o
addirittura mancavano completamente. Questo potrebbe far supporre un
loro repentino distacco in fase di crescita e ciò darebbe un senso alla
loro numerosa presenza sullo stipite.
Pleurocistidi (72)
75-100 (104) x (40) 42-67 (73) µm, in media 89,5 x 59,3 µm, Q.m.= 1,53 ;
Vol.m.= 169961 µm³; da ovoidi a largamente utriformi, molto numerosi.
Nota: cheilocistidi e pleurocistidi di tipologia lageniforme non osservati.
Pileipellis di tipo epithelium (12) 14-23 (26) x (11) 12-23
(25) µm, in media 19,3 x 17,0 µm, Q.m.= 1,17; Vol.m.= 3304 µm³, formata
da cellule subglobose. Pileocistidi assenti.
Caulopellis disposta in cutis, formata da ife cilindriche,
settate, misuranti di diametro 3-8 µm, le più esterne leggermente
gelatinizzate e ricoperte da granulosità. Quelle interne 5-14 µm,
ialine.
Caulocistidi
globosi o subglobosi, misuranti (13) 16,48-28 (31) x (12) 13-22 (28)
µm, in media 21,9 x 17,9 µm. Vol.m.= 3969 µm³, molto simili ai
cheilocistidi, il che, potrebbe far supporre che, nelle prime fasi di
sviluppo, una buona parte dei cheilocistidi distaccandosi dall'imenio,
rimangano appiccicati alle ife corticali dello stipite e forse per
questo motivo, nonostante il filo lamellare discolore, indichi la
presenza di cheilocistidi, poi, in realtà non ci si trovino che pochi
esemplari. Caulocistidi lageniformi (setae) non osservati.
Velo pileico formato
per la quasi totalità da ife con pigmento parietale bruno, cilindriche e
ristrette ai setti, catenulate con articoli misuranti (27) 33-68 (71) x
(9) 11-17 (18) µm, in media 50,9 x 14,7 µm, Vol.m.= 6075 µm³. Articoli
terminali con pigmento parietale bruno o ialini, fusiformi e attenuati
all'apice, misuranti (39) 43-68 (72) x (14) 16-23 (25) µm, in media 56,3
x 19,8 µm, Vol.m.= 12737 µm³. Parete spessa < 1,0 µm. Cellule
globose molto scarse (18) 23-29 (30) µm, ialine.
Velo della base
(pseudovolva), formato da ife con pigmento parietale e incrostante
bruno, cilindriche, raramente ristrette ai setti, catenulate, con
articoli misuranti (28) 30-51 (54) x (7) 8-10 (11) µm, in media 37,0 x
9,1 Vol.m.= 1651 µm³. Articoli terminali con pigmento parietale bruno,
da cilindrici attenuati all'apice a fusiformi, misuranti (23) 24-68 (69)
x (8) 9-14 (15) µm, in media 45,8 x 11,5 µm, Vol.m.= 3434 µm³. Cellule
globose non osservate.
Giunti a fibbia assenti in tutte le parti dei basidiomi prese in esame.
Materiali e metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale secco, reidratato con KOH 5%, NH4OH 6%, H2O, secondo necessità.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo
Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e
prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr.
Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione
laterale, scartando spore ancora evidentemente immature, per le
rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure
a tipologia.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro
e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary).
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle
specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento all'Index
Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo
valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di
foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono
state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto
sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Habitat e Raccolte studiate
N.
scheda: 4840, Data di ritrovamento: 01/05/2012, Località: Castagneto di
Senarica. Comune: Crognaleto (TE). Coordinate geografiche: 42°32'47.66"N
13°29'16.96"E. Altezza slm: 800. Habitat: In castagneto, nella terra e
su resti carboniosi. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo B.
Data inserimento in erbario: 27/05/2012.
Osservazioni
Coprinellus bipellis
si riconosce per il suo velo particolare, ed i sui vistosissimi
residui, giacenti a lungo sulla pileica sotto forma di vistose placche e
molto spesso alla base dello stipite a simulare una pseudovolva.
Nel
nostro studio, in relazione ai caratteri microscopici, abbiamo notato la
totale assenza di caulocistidi di tipologia lageniforme, la dove, nelle
rimanenti specie appartenenti al gruppo dei domestici (a parte C.
flocculosus), abbiamo sempre riscontrato la loro presenza o sul filo
lamellare, o sullo stipite o in entrambe le superfici. Anche le spore
hanno riservato alcune particolarità riguardanti soprattutto il poro
germinativo che, nel nostro caso si è dimostrato sempre molto ampio,
tronco con la membrana rigonfia, ma soprattutto totalmente centrale in
tutte le spore da noi osservare (alcune centinaia).
la Sezione Veliformes (Fr.) Penn., Sottosezione Domestici Sing., oltre alla specie in oggetto di studio, comprende altri cinque taxa di cui diamo un breve cenno.
C. ellisii
(P.D. Orton) Redhead, Vilgalys & Moncalvo, molto prossimo e spesso
confuso con la specie in oggetto, si caratterizza principalmente per
avere spore di taglia notevolmente inferiore, caulocistidi lageniformi.
C. xanthothrix
(Romagn.) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson, presenta spore, solo in
alcuni casi, faseoliformi viste di profilo è possiede cheilocistidi e
caulocistidi anche di tipologia lageniforme.
C. domesticus
(Bolton) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson, presenta spore, per la
quasi totalità, faseoliformi viste di profilo, caulocistidi anche di
tipologia lageniforme.
C. radians
(Desm.) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson, possiede spore che
possono arrivare a 11,5 µm, inoltre, cheilocistidi e caulocistidi anche
di tipologia lageniforme.
C. flocculosus
(DC.) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson, possiede spore 11-16 x
6.5-9.5 µm, con poro germinativo fortemente eccentrico e assenza di
caulocistidi.
Anche
l'habitat carbonicolo può, in qualche modo, venire in aiuto e
restringere il campo d'ipotesi. I coprini carbonicoli o amanti di questo
substrato non sono poi molti, ed in ogni caso, le loro differenze
sostanziali sono abbastanza riguardevoli. Di questi, proviamo a dare una
breve lista riassuntiva senza per altro pensare che possano essere solo
questi i coprini che, in un modo o nell'altro possano crescere in
luoghi combuste.
Coprinopsis phlyctidospora (Romagn.) Redhead, Vilgalys & Moncalvo, possiede spore verrucose.
Coprinopsis erythrocephala (Lév.) Redhead, Vilgalys & Moncalvo (= C. dilectus ss. Lge.), possiede basidiomi con velo di un rosso corallo molto appariscente.
Coprinopsis lagopides (P. Karst.) Redhead, Vilgalys & Moncalvo (= C. lagopus var. sphaerosporus Kühn. & Joss., C. funariorum Métr., C. jonesii Peck), possiede spore subglobose, lenticolari, 9 x 7 x 6 µm
Coprinopsis gonophylla (Quél.) Redhead, Vilgalys & Moncalvo, possiede spore appiattite 8 x 6 x 4 µm, e il velo ramificato.
Parasola auricoma (Pat.) Redhead, Vilgalys & Hopple (= C. crenatus ss. Rick., C. hansenii Lge.?), possiede spore 12-14 x 7 µm, superficie pileica con lunghe setae.
Coprinellus angulatus (Peck) Redhead, Vilgalys & Moncalvo (= C. boudieri ), possiede spore mitriformi 10 x 8 x 6 µm, velo assente.
Le descrizioni che si possono trovare nella bibliografia sui generis riguardo a C. bipellis,
non sono poi molte, inoltre, spesso contrastano tra di loro (anche nel
caso si tratti dello stesso Autore), e spesso non aiutano a delimitare
in modo chiaro il taxon.
Con questo breve lavoro speriamo di aver aggiunto qualche nota ad un
taxon che, nelle letteratura moderna trova poche e succinte descrizioni.
Rendendoci conto che, quando si ha a che fare con il genere Coprinus
sl., per le caratteristiche proprie di questo deliquescente ed effimeno
genere, spesso non si è in grado di affinare la ricerca.
Bibliografia
Breitenbach F. Kränzlin -1995: Champignons de Suisse; Tome 4. Lucerne.
Index Fungorum : <http://www.indexfungorum.org/Names/Names.asp>
Noordell. M.E., Kuyper Th. W. & E. C. Vellinga - 2005 - Flora Agaricina Neerlandica, vol. 6
Orton P.D. - 1972 : Notes on British Agarics : IV, Notes From The Royal Botanie Garden, Edinburgh 32-135-150
Orton P.D. & R. Walting - 1979 : British Fungus Flora 2, Coprinacee Part 1 : Coprinus, Edinburgh.
Uljé' C. B. & M. E., Noordeloos - 1997 . Studies in Coprinus IV. Persoonia 16: 265-333.
 Coprinellus bipellis
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Funghi
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lunedì 16 luglio 2012 |
Vi presento un'altra magnifica scheda dell'amico Marino Zugna del Forum AMB di Muggia di un Coprinellus trovato al Ceppo.
Coprinellus xanthothrix
(Romagn.) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson, in Redhead, Vilgalys, Moncalvo, Johnson & Hopple, Taxon 50(1): 235 (2001)
Basionimo: Coprinus xanthothrix Romagn., Revue Mycol., Paris 6: 127 (1941)
Sinonimi: Coprinus xanthothrix Romagn., Revue Mycol., Paris 6: 127 (1941)
Sistematica: Psathyrellaceae, Agaricales, Agaricomycetidae, Agaricomycetes, Agaricomycotina, Basidiomycota, Fungi
Quadro macroscopico della raccolta
La raccolta si riferisce ad un gruppetto di dieci esemplari, in
diversi stadi di crescita. Basidiomi piuttosto tozzi nonostante le
piccole dimensioni; di forma coprinoide, con carne esigua nel pileo e
nello stipite. Deliquescenti a maturità.
Velo
granuloso-farinoso, nei primordi di colore ocra-arancio, in seguito
ocra-biancastro sotto forma di fine granulazione farinosa. Nei giovani
primordi a ricoprire l'intera superficie pileica. Evanescente
nell'adulto; in alcuni casi possono rimanere delle tracce, più o meno
manifeste, alla base dello stipite.
Pileo 20-30
(40) mm di diametro, all'inizio emisferico, presto
glandiforme-campanulato, infine disteso con basso umbone ottuso.
Superficie pileica striata per gran parte del raggio fuorché al disco,
nell'adulto fortemente plissettata; di colore uniformemente
ocra-rossastro, più intenso al disco, ocra-grigiastro nelle
plissettature, tendente ad ingrigire totalmente in vecchiaia.
Lamelle libere,
sottili, molto fitte, intercalate da lamellule. All'inizio
bianco-grigiastre, presto grigio-brune, infine nere con il filo
lamellare più chiaro in corso di maturazione.
Stipite 40-90
x 3-4 (8) mm, diritto, ristretto in alto, via via più largo verso il
basso, terminante in un piccolo bulbo foderato da peluria ispida di
colore bianco e da uno strato di ife bambagiose, non membranose, di
colore bianco ed in alcuni casi di colore ocra-aranciato, avvolgenti il
bulbo. Longitudinalmente striato, molto finemente pruinoso in gran parte
della superfice, sericeo verso il basso. Completamente bianco candido.
Carne scarsa e ocracea nel pileo, bianca nello stipite, deliquescente. Insapore nell'exsiccatum. Odore non testato.
Quadro microscopico della raccolta
Spore ellissoidali
in proiezione laterale (6,2) 7,6-9,7 (10,1) x (4,1) 4,7-5,7 (6,1) µm, in
media 8,69 x 5,21 µm; Q. = (1,3) 1,5-1,7 (1,9), Q.m.= 1,67; Vol. (62)
94-163 (192) µm³, Vol.m.= 125 µm³; ovoidi in proiezione frontale,
ellissoidi in proiezione laterale, con apice evidentemente tronco e poro
germinativo centrale, alle volte leggermente eccentrico, con diametro
di 1,5-2,5 µm, in media 2,23 µm; base da arrotondata a più o meno
conica, apicolo poco visibile, ialino, parete spessa 0,5 µm, al
microscopio ottico con KOH di colore grigio-verdastro, nere nella
polvere sporale.
Basidi (19) 20-28 (32) x (8) 9-10 (11) µm, in media 24 x 9,5
µm, tetrasporici e bisporici, in massima parte clavati, senza
restringimento mediano. Contornati da 4-5 pseudoparafisi di forma
sferopeduncolata.
Cheilocistidi (40) 41-88 (89) x (10) 11-14 (15) µm, collo largo
(3) 4-6 (7) µm, in media 58,8 x 12,3 x 4,7 µm, in massima parte
lageniformi, scarsi quelli subglobosi, più raramente subutriformi con
breve pedicello, misuranti (20) 22-37 (38) x (15) 16-25 (26) µm, in
media 30,0 x 20,3 µm, Q.m.= 1,50, Vol.m.= 6881 µm³. Filo lamellare
eteromorfo.
Pleurocistidi (52)
60-89 (90) x (27) 33-46 (47) µm, in media 76,2 x 39,8 µm, Q.m.= 1,90;
Vol.m.= 69130 µm³; da ovoidi a largamente utriformi, non molto numerosi.
Pileipellis di
tipo epithelium (13) 14-22 (23) x (10) 11-19 (20)µm, in media 19,0 x
15,2 µm, Q.m.= 1,26; Vol.m.= 2461 µm³, formata da cellule subglobose.
Pileocistidi assenti.
Caulopellis disposta
in cutis, formata da ife cilindriche, settate, misuranti di diametro
3-9 µm, le più esterne, leggermente gelatinizzate e ricoperte da
granulosità. Quelle interne 5-16 µm, ialine.
Caulocistidi
(27) 33-75 (78) x (9) 10-18 (20) µm, collo largo (3) 4-7 (8) µm,
lageniformi, in media 55,0 x 13,0 x 5,0 µm, più raramente da ovoidi a
largamente utriformi, (29) 30-32 (33) x (12) 13-17 (19) µm, non molto
numerosi, disposti in radi gruppetti di 3-5 elementi.
Velo pileico (13)
14-36 (54) x (4) 6-11 (12) µm, in media 23,4 x 8,4 µm, Vol.m.= 937 µm³,
composto da ife cilindriche, inflate, ristrette ai setti, 3-4 volte
catenulate, con pigmento parietale e incrostante bruno-rossastro molto
scuro. Articoli terminali (17) 19-27 (29) x (7) 8-13 (16) µm, in media
23,0 x 11,2 µm, Vol.m.= 1658 µm³, con pigmento parietale bruno e più o
meno incrostati, in alcuni casi ialini, fusiformi e attenuati all'apice.
Parete spessa fino a 2 µm. Cellule
globulose (22) 24-49 (50) x (15) 16,78-39 (45) µm, in media 36,6 x 28,3
µm, Vol.m.= 18275 µm³, sciolte o a gruppetti, presenti in scarsa
quantità, frammiste ad ife filamentose, con diametro (3) 4-8 (9) µm,
lisce finemente incrostate, ialine.
Velo della base (11) 12-34 (36) x (5) 6-12 (13) µm, in media 23,8 x 8,3 µm,
Vol.m.= 923 µm³, composto da ife inflate, ristrette ai setti, 3-6 volte
catenulate, con pigmento parietale e incrostante bruno-rossastro molto
scuro. Articoli terminali misuranti (16) 19-36 (37) x (6) 7-12 (13) µm,
in media 27,1 x 9,6 µm, Vol.m.= 1422 µm³, cilindrici, attenuati
all'apice o più spesso fusiformi parimenti pigmentati ed incrostati.
Parete spessa fino a 3 µm.
Cellule
globulose (13) 15-25 (26) x (12) 13-21 (25) µm, in media 20,3 x 17,3
µm, Vol.m.= 3816 µm³, sciolte o appressato-catenulate, presenti in
scarsa quantità.
Ozonium (33)
35-75 (81) x (4) 5-6 (7) in media 54 x 5,5, Vol.m.= 773 µm³, formato da
fasci di ife cilindriche, settate, pigmentate di bruno-grigiastro o
bruno-giallastro. Parete spessa < 1 µm.
Giunti a fibbia assenti in tutte le parti dei basidiomi prese in esame.
Materiali e metodi
Lo studio è stato compiuto su materiale secco, reidratato con KOH 5%, NH4OH 6%, H2O, secondo necessità.
I preparati sono stati osservati usando come mezzo di governo H2O; ove necessario, si è adoperato Rosso Congo Ammoniacale 2% per meglio evidenziare le differenti tipologie cellulari.
Le misure microscopiche sono state eseguite con il software di calcolo
Mycométre gentilmente fornitoci dal Sig. Georges Fannechère e
prelevabile a questo indirizzo http://mycolim.free.fr.
Le misure sporali si riferiscono a 100 unità, effettuate in proiezione
laterale, scartando spore ancora evidentemente immature, per le
rimanenti tipologie cellulari si sono eseguite un minimo di venti misure
a tipologia.
Per la terminologia riguardante la tipologia delle caratteristiche macro
e microscopiche, si fa riferimento a Else C. Vellinga 1998: (Flora Agaricina Neerlandica 1- Chapter 8; Glossary).
Per quanto riguarda la nomenclatura aggiornata e gli Autori delle
specie, nella maggior parte dei casi, si è fatto riferimento all'Index
Fungorum http://www.indexfungorum.org/ e http://www.mycobank.org/MycoTaxo.aspx .
Per le osservazioni dei caratteri macroscopici, in alcuni casi, ci siamo
valsi di uno stereo microscopio Optech trinoculare e del supporto di
foto macro ad alta risoluzione. Le foto concernenti la microscopia, sono
state eseguite con l'ausilio di una fotocamera Reflex EOS 50D, posto
sul terzo occhio di un microscopio biologico Optech Biostar B5, supportato da ottiche Plan-APO, illuminazione alogena 12V-50 W a luce riflessa, con regolatore d'intensità. Le collezioni d'erbario sono conservate nell'erbario A.M.B. Gruppo di Muggia e del Carso.
Habitat e Raccolte studiate
N.
scheda: 4844. Data di ritrovamento: 27/04/2012. Località: Acquamorta –
Ceppo. Comune: Rocca Santa Maria. Coordinate geografiche: 339; III;
TERAMO. Altezza slm: f. 4. Habitat: In bosco di Fagus sylvatica, in
terra, su cumuli di foglie morte. Determinatore: Zugna M. Legit: de Ruvo
B.
Data inserimento in erbario: 31/05/2012
Osservazioni
La difficoltà a riconoscere Coprinellus xanthothrix,
dal lato macroscopico è nota a tutti e questa raccolta lo sta a
dimostrare. Infatti, di primo acchito, visto l'habitus, si sarebbero
potuti ipotizzare dei domestici che solitamente raggiungono taglie
maggiori, invece, una volta presi in esame i caratteri microscopici, e
avendo notato la misura e la forma delle spore ma, soprattutto, la
tipologia lageniforme dei cheilocistidi, ci siamo dovuti arrendere
all'evidenza.
La Sezione Veliformes (Fr.) Penn., Sottosezione Domestici Sing., oltre alla specie in oggetto di studio, comprende altri cinque taxa di cui diamo alcuni brevi cenni differenziali.
C. radians (Desm.) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson, molto
vicino al taxon in questione, si differenzia, principalmente per
possedere spore 11,5 x 7,0 µm.
C. flocculosus
(DC.) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson, possiede spore 11-16 x
6.5-9.5 µm, con poro germinativo fortemente eccentrico e assenza di
caulocistidi.
C. ellisii
(P.D. Orton) Redhead, Vilgalys & Moncalvo, si caratterizza
principalmente per avere spore di taglia notevolmente inferiore e
cheilocistidi non lageniformi.
C. domesticus
(Bolton) Vilgalys, Hopple & Jacq. Johnson, presenta spore, per la
quasi totalità, faseoliformi viste di profilo e cheilocistidi non
lageniformi.
C. bipellis (Romagn.) P. Roux, Guy García & Borgarino, pur
presentando spore simili, non possiede cheilocistidi e caulocistidi di
tipologia lageniforme, inoltre, esso presenta un velo manifesto, sotto
forma di placche.
Bibliografia
Breitenbach F. Kränzlin -1995: Champignons de Suisse; Tome 4. Lucerne.
Index Fungorum : <http://www.indexfungorum.org/Names/Names.asp>
Noordell. M.E., Kuyper Th. W. & E. C. Vellinga - 2005 - Flora Agaricina Neerlandica, vol. 6
Orton P.D. - 1972 : Notes on British Agarics : IV, Notes From The Royal Botanie Garden, Edinburgh 32-135-150
Orton P.D. & R. Walting - 1979 : British Fungus Flora 2, Coprinacee Part 1 : Coprinus, Edinburgh.
Uljé' C. B. & M. E., Noordeloos - 1997 . Studies in Coprinus IV. Persoonia 16: 265-333.
 Coprinellus xanthothrix
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mercoledì 11 luglio 2012 |
Ciao,
ho l'abitudine di giudicare con i miei occhi ed oggi sono andato a farmi un giro verso la Morricana.
La foto che vedete è emblematica, si boccheggiava a 1500 m, vento moderato ma costante, molto caldo, tutto secco al 100%, impossibile che nascano funghi di nessun genere. A questo punto è drammaticamente finita e i congelatori desolatamente vuoti, speriamo che non si ripeta l'autunno dello scorso anno....senno i funghi ce li vediamo solo in foto.
La cosa veramente grave è che a distanza di una settimana l'acqua del Castellano si è ridotta della metà, questo mi fa proprio paura.
ciao
bruno
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lunedì 09 luglio 2012 |
Ciao a tutti,
non ho ricevuto email ne informazioni di ritrovamenti, tranne qualche vecchio volpone marinellesco del Ceppo che qualche bel raccolto ancora lo fa, bene anzi male, malissimo, siamo entrati in una fase di estrema crisi micologica e nemmeno la poca acqua caduta mercoledì e giovedì scorsi ha sortito effetto e se nulla accadrà nel corso di questa settimana possiamo dire che siamo in standby micologico e non sono certo i pochi porcini trovati dopo lunghe camminate che ci possono ridare entusiasmo. Il caldo è feroce, le foglie sembrano patatine fritte, aspettiamo che la stagione maturi ancor di più e speriamo che ci sia proprio un cambio di circolazione e riprendere le nostre passeggiate appena possibile.
Questa è la mia analisi, felicissimo di essere da voi smentito.
saluti
bruno
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Le notizie
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venerdì 06 luglio 2012 |
Cari amici,
vi raccontavo che mercoledì ho preso l'acqua in diretta nei boschi della Morricana, ieri invece è piovuto bene fino quasi alle porte di Teramo ed oggi vedo dalla mia finestra la formazione di grossi cumulonembi che promettono altra acqua sui nostri monti ed allora continuiamo a sperare che la pioggia caduta sia sufficiente per rimettere in moto i miceli e tempo una settimana vedremo se sarà così.
Intanto Sandro di Ascoli mi ha inviato una foto del suo bel raccolto realizzato il giorno 4 luglio, complimenti e grazie.
ciao a tutti
 Raccolto di Sandro di Ascoli del 04.07
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Le notizie
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giovedì 05 luglio 2012 |
Ciao a tutti,
tanto abbiamo pregato che la pioggia è arrivata, poca, totalmente insufficiente ma un bel segno di cambiamento.
Ero nel pomeriggio di ieri (04.07) al Ceppo a farmi una bella passeggiata lontano dal caldo teramano, certo in montagna è tutto un altro respirare, sono andato verso la Morricana e ho trovato qualche porcino, molto reticolato, sparsi, ma comunque capaci di motivare la ricerca, ho visto anche delle belle Russula cyanoxantha, prima però mi ero fermato presso il chiosco di Mirco Marinelli dove ho avuto modo di ammirare due raccolti di cercatori locali, di seguito ne vedrete una foto. Poi, finalmente, sono entrato nel bosco per terminare la mia ricerca intorno alle 17.00, si stava facendo buio ed i tuoni si avvicinavano sempre più, alla fine mi ha preso un bell'acquazzone ma sono stato felicissimo di bagnarmi.
L'acqua che è caduta è stata poca, insufficiente, forse oggi pioverà ancora, vedremo come procederà la stagione, noi siamo quì a testimoniarla.
cioa a tutti
bruno
 Piaggia sul piazzale  Raccolto Marinelli
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martedì 03 luglio 2012 |
Ciao a tutti,
alle 11,00 mi chiama Samuele è in compagnia di Sandro, stanno riscendendo dal Ceppo, Sandro deve andare a lavorare, ha il turno pomeridiano, mi racconta dei porcini che stamattina hanno trovato, circa 3 kg, benissimo, siamo nel limite della Legge, mi racconta che il terreno è secco e che i boleti non sono in perfetta forma, pochi boccioli, tutta roba adulta ma comunque, considerato tutto, un bellissimo raccolto.
"Samuè, fammi una foto del raccolto" gli rispondo, ed eccola che ve la mostro.
Complimenti e grazie a Sandro e Samuele, alla loro tenacia e voglia di provarci comunque.
Il caldo aumenta, forse domani ci saranno dei brevi scrosci, ma l'africano è pronto a riprendere il dominio....vedremo come andrà a finire.
ciao a tutti
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Le notizie
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lunedì 02 luglio 2012 |
Ciao a tutti,
il fine settimana mi ha visto lontano dai boschi e dai funghi, sono stato a passeggiare sul Gran Sasso, almeno all'ombra si respirava.
Non ho nemmeno pensato di andare a funghi perchè il caldo è troppo forte e le ultime previsioni ci dicono che dopo un effimero abbassamento delle temperature ritornerà più forte che prima un'ulteriore fiammata africana.
Ovviamente mi affido a voi, gli appassionati che non hanno nessuna intenzione di mollare e continuano la ricerca dei porcini e proprio due amici mi hanno rimesso il morale a posto, guardate le loro foro si riferiscono a raccolti del fine settimana appena trascorso, non è incredibile?
Sono Alessio di Pianella e Sandro di Ascoli, raccolti provenienti dal Ceppo che si sta rivelando come l'ultima ed invalicabile roccaforte dove i porcini si sono rifugiati e continuano a rallegrare l'animo del raccoglitore.
Complimenti ad entrambi e speriamo bene......a questo punto in un Agosto piovoso....chissà quante maledizioni mi prenderò .
ciao e grazie ai nostri amici.
bruno

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Le notizie
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venerdì 29 giugno 2012 |
Ciao a tutti,
comincia l'afflusso del caldo più forte, sarà un crescendo fino alla prossima settimana, possibili temporali di calore ma il secco farà un gran passo in avanti.
Incuranti del caldo i porcini ancora si trovano e la Grazia di Dio è nelle mani di persone che sanno trovarla, un esempio su tutti la mitica Loredana a cui ho chiesto la possibilità di trasmettere l'intero suo messaggio che ho ricevuto in forma privata, ovviamente la foto è anche la sua eguardate come sono ben puliti i funghi.
Bella e dura la "galletta" di chi non trova niente
ciao
Ciao Bruno.
Questa mattina (28/06) sono andata al Ceppo tanto per tenermi in allenamento ,
camminando sempre sotto Michelina ho visto un bosco veramente asciutto e molto calpestato
così ho pensato di andare al mio solito posto ,è un po lontano ma sarebbe stato inutile cercare
funghi li,come vedrai dalla foto avranno sicuramente cinque o sei giorni o forse più penso,
questo significa che nemmeno i fungaioli del Ceppo sono andati la altrimenti non li avrei trovati,
è un giro che faccio spesso anche se la maggior parte delle volte non ci sono.
Al ritorno ho incontrato due fungaioli e da come parlavano mi sembravano abbastanza esperti,
avevano trovato solo 4 russole, così mi sentii orgogliosa di mostrargli il mio raccolto
uno di loro ha voluto criticare i miei funghi dicendo che non erano un gran che,
lo so non sono il massimo ma sai com'è ogni scarafone è bello a mamma ,
e poi non sono così male in questo periodo di crisi , secondo me la sua era tutta invidia.
Poi risalendo ho parlato con alcuni signori che tornavano dalla Morricana
precisamente dalla casetta dell'enel sono andati sia dalla parte sopra ed anche sotto
ne avevano trovato 4 ma veramente molto maturi anche la tutto secco.
Mi hanno detto anche che stanno pulendo la strada con la ruspa ,meno male.
Oggi c'erano un po di nuvole speravo piovesse ma non ha fatto nulla è un vero peccato.
Sicuramente qualche estivo nascerà comunque,dovremo camminare un po di più
e andare dove non arrivano gli altri.
Ciao e a presto .
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